Atto di indirizzo Dirigente Scolastico
Atto di indirizzo del Dirigente Scolastico settembre 2014
Roma, 1 settembre 2014
Al Collegio dei Docenti
Il Dirigente Scolastico
Viste le competenze del Dirigente scolastico affidate dall’art.1 del D.Lgs. n.59 del 6 marzo 1998;
Visto l’art. 25, commi 1, 2, 3, del D.Lgs. n.165 del 30 marzo 2001;
Visto il D.Lgs. n.150/2009 di attuazione della Legge n.15 del 4 marzo 2009;
Visto il D.Lgs. n. 141 dell’1 agosto 2011,
Viste le competenze del Collegio dei docenti contenute nell’art. 7 del T. U. D.Lgs. n. 297 del 16 aprile 1994;
Visti gli artt. 3, 4, 5 e 6 del D.P.R. 275/99”Regolamento recante norme in materia di autonomia delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell’art.21 della L. n.59 del 15 marzo 1997;
Vista la legge n. 53 del 28 marzo 2003;
Considerate le effettive disponibilità finanziarie sancite dal programma finanziario;
Vista l’importanza che ilo Piano delle attività didattiche, non sia solamente la sommatoria
delle proposte elaborate da singoli docenti o consigli di classe/interclasse, ma risponda
ad un disegno unitario,
emana il seguente atto di indirizzo
rivolto al Collegio dei docenti e riguardante il Piano Annuale delle attività didattiche dell’Istituto che implementa nella fase attuativa le scelte generali effettuate dal Piano dell’offerta formativa e la valutazione della loro efficacia formativa e didattica.
Premesso che le competenze del Collegio dei docenti, risultanti da una combinata lettura dell’art.7 del T.U. 297/94, di successivi provvedimenti normativi e delle disposizioni del CCNL si riferiscono a:
– l’elaborazione del Piano dell’offerta formativa (art.3 del D.P.R. 08.03.1999, n. 275);
– l’adeguamento dei programmi d’insegnamento alle particolari esigenze del territorio e del coordinamento disciplinare (art.7, c.2, lett. a) del T.U.);
– l’adozione delle iniziative per il sostegno di alunni diversamente abili e di figli di lavoratori stranieri (art.7, c.2, lett. m) e n) del T.U.);
– lo studio delle soluzioni dei casi di scarso profitto o di irregolare comportamento degli alunni, su iniziativa dei docenti di classe e sentiti, eventualmente, gli esperti (art.7, c.2, lett. o) del T.U.);
– l’identificazione e l’attribuzione di funzioni strumentali al P.O.F. (art.28 del CCNL 26.05.1999 e art.37 del CCNI 31.08.1999), con la definizione dei parametri e delle cadenze temporali per la valutazione dei risultati attesi;
– la delibera, nel quadro delle compatibilità con il P.O.F. e delle disponibilità finanziarie, sulle attività aggiuntive di insegnamento, sulle attività funzionali all’insegnamento, nonché sulla formazione e l’aggiornamento culturale e professionale del personale scolastico,
questa direttiva ha lo scopo di orientare l’attività decisionale del collegio dei docenti in ordine ai contenuti tecnici di competenza, facendo emergere gli obiettivi all’interno di un quadro generale e di sistema della cui gestione è, invece, responsabile il dirigente scolastico il quale, ai sensi dell’art.1 del D.Lgs. n. 59/1998, dell’art. 25 del D.lgvo 165/2001, del D.Lgs. n.150/2009 e del D.Lgs. n. 141 dell’1 agosto 2011:
– assicura la gestione unitaria della scuola;
– ha autonomi poteri di direzione, di coordinamento, di gestione e di valorizzazione delle risorse umane;
– è responsabile della gestione delle risorse finanziarie e strumentali;
– è responsabile dei risultati del servizio;
– organizza l’attività scolastica secondo criteri di efficienza e di efficacia;
– promuove tutti gli interventi necessari per assicurare la qualità dei processi formativi, la collaborazione delle risorse culturali, professionali, sociali ed economiche, l’esercizio della libertà di insegnamento intesa anche come libertà di ricerca metodologica e didattica, l’esercizio della libertà di scelta educativa delle famiglie, l’attuazione del diritto all’apprendimento da parte degli alunni.
Questa funzione deve essere coerente alla specificità del servizio offerto dalla scuola e alla sua rilevanza istituzionale. Il potere di promozione pone come funzione di guida e di orientamento, mentre il potere di coordinamento si esplica soprattutto come messa a punto coerente e integrata di tutte le fasi decisionali dei rispettivi organi (collegio dei docenti, consiglio d’istituto, dirigente scolastico).
La presente direttiva è finalizzata al perseguimento dei sotto elencati obiettivi:
– assicurare unitarietà all’offerta formativa e rafforzare la congruenza e l’efficacia dell’azione complessiva;
– superare la visione individualistica dell’insegnamento e favorire cooperazione, sinergia, trasparenza e rendi contabilità;
– proporre agli alunni attività coerenti con il contesto sociale in cui la scuola opera e che soddisfino i bisogni formativi dell’utenza;
– proporre scelte curricolari, attività di recupero/sostegno e progetti di ampliamento dell’offerta formativa coerenti tra loro e con le finalità enunciate dal POF;
Nell’esercizio delle sue potestà decisionali, il Collegio è invitato a tener conto del fatto che
– l’azione collettiva dei Consigli di classe/interclasse e dei dipartimenti disciplinari deve assicurare e verificare gli standard formativi e le prestazioni essenziali stabilite per tutti gli alunni,
– i singoli insegnanti devono operare in una logica di continuità verticale nel passaggio da un anno di corso all’altro e orizzontale all’interno del team docente,
– vanno attentamente valutati i bisogni espressi da famiglie, così come trasformati da consiglio di Istituto in indicazioni orientative per il collegio dei docenti.
Pertanto il collegio dei docenti è chiamato a deliberare circa:
- la realizzazione del piano dell’offerta formativa riguardo a:
- attività curricolari,
- attività di arricchimento e personalizzazione dell’offerta formativa,
- iniziative culturali aperte e/o in collaborazione con il territorio;
- le modalità di verifica del raggiungimento degli obiettivi formativi individuati per ciascuna classe tenendo in adeguata considerazione
- per gli alunni, la motivazione, la partecipazione e la disciplina, accanto ed in funzione degli apprendimenti,
- per le famiglie, il coinvolgimento e la partecipazione al progetto educativo.
Deve inoltre stabilire:
– criteri di attribuzione, numero e destinatari delle funzioni strumentali per la realizzazione del POF;
– il piano di formazione e di aggiornamento dei docenti;
– il piano delle attività collegiali e funzionali all’insegnamento necessarie all’espletamento delle attribuzioni istituzionali e al coordinamento dell’attività didattica, di verifica e di valutazione.
Il Collegio dei docenti è invitato ad un’attenta analisi delle problematiche connesse all’argomento oggetto della presente direttiva, in modo da assumere deliberazioni che favoriscano la correttezza, l’efficacia, l’efficienza, l’imparzialità e trasparenza richiesta alle pubbliche amministrazioni, ma di particolare rilevanza quando gli atti amministrativi sono collocati all’interno del rapporto educativo tra docenti e alunni che deve essere la guida dell’operato di una scuola.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
Dott.ssa Incoronata SARNI